Timeless
un progetto di Glen Blackhall, Riccardo Fazi, Claudia Sorace
regia, scene, luci Claudia Sorace
direzione tecnica e realizzazione scene Maria Elena Fusacchia
con gli attori del Corso di Perfezionamento Professionale del Teatro di Roma Valeria Belardelli, Luisa Casasanta, Edoardo Coen, Michela De Rossi, Alessandro Minati, Silvia Quondam
uditrice Dacia D’Acunto
organizzazione Martina Merico
Progetto realizzato con il sostegno di Regione Lazio, assessorato alle Politiche Culturali, Spettacolo e Sport, MIBACT e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” e la collaborazione del Teatro di Roma
Compagnia sostenuta dal Mibact.
La scena è uno spazio vuoto, attraversato dal continuo movimento di un gruppo di giovani performer: uno spazio che non cambia mai, ma dove il tempo si muove in continuazione e con esso, ogni altra cosa.
1979, 2015, 1861, 2183, 100.097 A.C.: la cronologia del racconto si estende all’infinito in avanti e indietro, concentrandosi soprattutto sul XX secolo, quando la casa venne costruita e abitata per cinquant’anni dalla stessa famiglia, ma con caleidoscopici sconfinamenti verso diversi passati e ipotetici futuri più o meno remoti. Una sequenza di azioni si svolge senza soluzione di continuità: brevi frammenti di vite private, vacanze, compleanni, morti, cadute, persone, animali, alberi di natale, dinosauri, biologia, geologia, tutto quello che passa e non resta, ma che definisce e conferisce un significato preciso alla vita degli esseri umani.
Album di fotografie, sigle di telegiornali, ricordi personali e collettivi, materiali documentari su eventi storici, diari, lettere, diapositive, storie personali degli autori: tutto verrà utilizzato come materiale di lavoro per arrivare a sviluppare un racconto che non vuole restituire momenti di una biografia personale, ma cercherà di diventare pura coreografia di parole e gesti, nei quali ognuno potrà riconoscere i propri.
Tutto accade ora, allo stesso tempo.
Con Timeless la compagnia Muta Imago compie un primo gesto di apertura dell’indagine che sta portando avanti sulla natura del tempo.
Per quattro settimane la compagnia ha condiviso lo stesso spazio-tempo, le stesse domande e gli stessi esperimenti con un gruppo di giovani attori, la maggior parte dei quali provenienti dalla Scuola di Perfezionamento del Teatro di Roma: Timeless è lo stato dell’arte della loro ricerca.
Quali sono le possibilità immaginative che il teatro può attuare per attivare una riflessione sul tempo, per estendere e confondere le sue direzioni? Come costruire una drammaturgia a partire dal presupposto della contemporaneità dei tempi? Di quali strumenti dotarsi, quali esercizi attivare per poter fare e comunicare l’ esperienza di un mondo senza tempo? Cosa succede in questo caso alla possibilità di racconto, di immaginazione e di esperienza estetica?
Non un testo lineare, piuttosto un collage, fatto di frammenti di conversazioni, immagini e azioni quotidiane che si ripetono negli anni, piccoli momenti casuali a cui di solito non si dà importanza ma che invece, più di ogni altra cosa, ci parlano delle grandi questioni della vita di tutti: appendere un quadro, cercare un mazzo di chiavi, fare l’amore per la prima volta sul divano, raccontare la propria giornata al telefono, spegnere le candeline su una torta. L’ amore, la solitudine, la morte, la gioia, restituite con la leggerezza di azioni che appartengono ad ognuno di noi.
Azioni che non si sviluppano in maniera lineare, ma simultanea: tutto accade ora, allo stesso tempo, il 1945 accanto al 2020, non prima, né dopo: la performance scorre continua e ininterrotta, un movimento costante costruito tutto sull’alternanza dei corpi, delle voci e delle azioni dei performer, che senza soluzione di continuità dovranno danzare, giocare, parlare, urlare, lottare, far apparire dinosauri, interpretare fumetti pre-cristiani, ascoltare il suono di due torri che cadono, amare, cadere, avere cura l’uno dell’altro.
Timeless vuole essere un’investigazione giocosa, calda e umana sulla relazione tra spazio, tempo e memoria; una riflessione sull’importanza dell’ “ora” e sulle sue caratteristiche di impermanenza, così affascinanti e disturbanti allo stesso tempo.
Timeless è la storia di un punto nello spazio.
Timeless è un dramma familiare.
Timeless è una storia di fantasmi.
Timeless è il tempo che viviamo senza saperlo.