Sonora Desert
regia, luci, scene Claudia Sorace

ricerche e drammaturgia sonora Riccardo Fazi

musiche Alvin Curran

direzione tecnica, realizzazione scene e luci Maria Elena Fusacchia

assistenza alla direzione tecnica Simona Gallo, Camila Chiozza
guide Chiara Caimmi, Francesco Di Stefano
organizzazione Martina Merico
cura Ilaria Mancia
da un’idea di Glen Blackhall, Riccardo Fazi, Claudia Sorace
produzione Muta Imago 2021
coproduzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Fondazione I Teatri / Festival Aperto Reggio Emilia
con la collaborazione di Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio
Muta Imago è sostenuta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
Sonora Desert è un esperimento percettivo.
E’ un esperimento nel senso che non ha dimensione e contenuto definiti.
E’ un esperimento nel senso che assume forma e significato diversi per ognuno.
E’ un esperimento nel senso che è sguarnito e vulnerabile.

Sonora Desert è un formato originale a cavallo tra installazione, concerto e performance.
E’ ispirato ad un viaggio compiuto nel Deserto di Sonora, uno dei più vasti deserti americani, situato tra l’Arizona e il Messico. A partire dal diario del viaggio attraverso questo luogo mitico, Sonora Desert fa incontrare l’indagine sulla natura del tempo che la compagnia sta portando avanti in questi anni con le ricerche compiute in America negli anni ’60 sul rapporto tra vibrazioni e stati di coscienza.
Sonora Desert è un luogo vissuto tra sonno e veglia, che invita lo spettatore a sperimentare una dimensione liminale del sé dove poter incontrare la propria memoria inconscia e archetipica.


Un ambiente di vibrazioni sonore, luminose e cromatiche, in dialogo con le musiche appositamente composte da Alvin Curran, mette lo spettatore in relazione profonda con la realtà di un mondo dove il tempo e l’io tendono a fondersi fino a scomparire.
Il deserto è spazio assoluto, vuoto di cultura e di senso, assenza di socialità e relazioni.
Sparisce la scena, sparisce ogni presenza umana, sparisce la possibilità di racconto: tutto accade nella mente dello spettatore.